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venerdì 5 febbraio 2016

C'era una volta... il Convitto "Mario Pagano"
di Rossella De Rosa

Il Convitto Nazionale “Mario Pagano  nella memoria di Campobasso  è uno degli edifici storicamente più importanti.  Posto nel centro  della città, sulla Via Mazzini, lì vi sorgeva già nell’età angioina (intorno al 1340)  il Convento di San Francesco della “Scarpa”, così chiamato perché i religiosi erano calzati, a differenza dei Cappuccini che erano scalzi. Il terremoto di Sant’Anna del 1805 danneggiò in maniera grave questo  che era considerato il più bel monastero di Campobasso, sede già di un Ginnasio generale. Nel 1809 la “soppressione napoleonica”  ne causò la chiusura ma poi la sua ristrutturazione, ad opera dell’Architetto Musenga, ne permise la riapertura, con Decreto del 1816, come sede del Collegio Sannitico. Dopo varie modifiche e adattamenti,  il 16 Novembre 1817 venne inaugurato il Real Collegio Sannitico per l’Istruzione Pubblica della Provincia di Molise,  la cui direzione fu affidata ai Padri Barnabiti i quali pensarono alla costruzione di un nuovo edificio per ospitare le scuole e il convitto.  Dopo un periodo di chiusura, nel 1857 la struttura  venne riaperta sotto la direzione di Berardo Palombieri, un canonico,  e fu proprio allora che il collegio venne elevato a Liceo.  
Cartolina d'epoca (fonte: web)
L'attuale denominazione, Convitto Nazionale “Mario Pagano”,  si ebbe nel 1865 quando, con decreto regio e su proposta del Ministero della Pubblica Istruzione, il collegio venne dedicato al patriota, nonché giurista e politico italiano, Mario Pagano. Figure illustri sono passate per il Convitto! Nel 1899 tenne la cattedra di Filosofia nella sede del  Liceo  colui che poi sarebbe diventato  il Ministro della Pubblica Istruzione del governo fascista,  Giovanni Gentile.Il piazzale esterno venne trasformato in un giardino con piante secolari e molto rare, come  una gigantesca sequoia e la ginkgo biloba, considerata un fossile vivente.  Ma il luogo più solenne di tutto l’edificio è l’aula magna, lunga 27m e larga circa 10, che ospita eventi e manifestazioni culturali di spessore. Tre grandi lampadari in bronzo dorato abbelliscono l’elegante sala ornata di 11 quadri ad olio del pittore Roberto Musa e che riproducono paesaggi, usi e costumi molisani.  Ma anche l’Oratorio è non è da meno: in esso le pareti sono dominate da tre grandi affreschi del grande pittore molisano Amedeo Trivisonno. Insomma: il Convitto Nazionale “Mario Pagano” è un altro fiore all’occhiello della nostra bella città.
Aula Magna del Convitto Mario Pagano durante l'esibizione del Coro Jubilate

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