di Rossella De Rosa
I campobassani sono molto devoti a Santa Maria della Libera la cui storica chiesa dedicata è stata chiusa al culto dei fedeli, per inagibilità, per tanto tempo e riaperta il 26 Settembre 2016. Essa si trova sul lato destro di Palazzo San Giorgio, il Palazzo Comunale, area su cui sorgeva il monastero costruito, intorno al 1290, da San Pietro Celestino (proprio quello che fu il Papa “del gran rifiuto”!) e poi ampliato dal beato Roberto da Salle, suo discepolo. La facciata della Chiesa venne eretta nel 1320 ma il terremoto del 1805 la danneggiò pesantemente lasciando illesa solo la parete in cui si trovava la nicchia con la statua lignea della Madonna, alta soltanto 109 cm, con corpo snello, viso ovale e dal dolcissimo sorriso che ha da sempre intenerito i devoti fedeli: le sue palme sono rivolte verso chi osserva e una croce è disegnata sia su di esse che sul collo. Quando nel 1809 venne soppresso l’ordine dei Celestini, la Chiesa e il monastero decaddero qualche anno dopo ma, per volontà del popolo, il luogo di culto, affidato ai cappuccini, venne ricostruito con il campanile e dedicato a sito in cui si recavano gli eremiti per pregare e fare penitenza. Ma le leggi massoniche fecero chiudere tutto il complesso nel 1860. Dieci anni dopo il Comune costruì, proprio lì, Palazzo San Giorgio e il popolo volle però che vi rimanesse comunque un segno della presenza della chiesa dedicata a Santa Maria della Libera. E così fu. L’altare maggiore di oggi era uno dei tre appartenenti alla chiesa della Trinità mentre quello originario si trova nella Cattedrale.
Santa Maria della Libera |
(articolo pubblicato nel periodico Campobasso Insieme)